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Parete Calva

Tipologia: multipitch
Esposizione: sudest
Periodo consigliato:
  • gennaio
  • febbraio
  • marzo
  • aprile
  • maggio
  • giugno
  • luglio
  • agosto
  • settembre
  • ottobre
  • novembre
  • dicembre

La "Parete Calva" è forse la più imponente e selvaggia di tutta la Valsesia, su cui sono presenti vie storiche affiancate ad altre vie più moderne. La parete è stata salita per la prima volta nel 1984 da Martino Moretti e Dino Deiana, che su queste rocce tracciarono i primi itinerari: "Viva Dolcino" e "Margherita va da Dolcino". In un secondo periodo, nei primi anni novanta, Walter Grober e Massimiliano Cametti aprirono gli itinerari più ardui e avventurosi, "Eretica", "Macarena" e "Superskippy", rimasti immutati ancora oggi come nel periodo della loro apertura. Negli anni 2000 Maurizio Pellizzon, Fabrizio Fratagnoli e Pietro Garanzini chiodarono tre itinerari sportivi attrezzandoli in ottica moderna: "Free Dolcino", "L'alpino giardiniere" e "Incanta serpenti".

Arrampicare sulla "Calva" è sempre avventuroso e affascinante, accompagnati anche dalle leggende che narrano dell'eretico Fra Dolcino che, con i suoi seguaci nel lontano XIII° secolo, si era insediato proprio sul pianoro sommitale, il "Pian dei Gazzari". Dal punto di vista arrampicatorio la parete offre in prevalenza placche e muri verticali, seguiti da diedri e fessure, con anche alcuni tetti e strapiombi; l'arrampicata che ne deriva è sempre tecnica con alcuni passi fisici. E' necessario l'utilizzo di casco, due mezze corde da 60m e alcune protezioni veloci per integrare gli itinerari di salita. Prestare attenzione ai tratti esposti lungo il sentiero di avvicinamento.

Accesso

Salendo verso Alagna lungo la statale n°299, superato l'abitato di Piode svoltare a sinistra in direzione di Rassa e raggiungere la frazione Dughera. Parcheggiare l'auto e imboccare il sentiero n°42 per Pian dei Gazzari. Dopo circa trenta minuti si giunge ad un canalone sulla destra (vedi indicazioni) attrezzato con tre corde fisse, da cui si scorge la parete. Dopo la terza corda fissa si supera un tratto esposto verso sinistra (prestare attenzione, canale spesso bagnato!!) e si prosegue per tracce attraverso il bosco e su una pietraia fino a raggiungere la base della parete. Cinquanta minuti in tutto.

Via "Margherita va da Dolcino"

Aperta il 9 novembre 1986 da Dino Deiana e Martino Moretti, con mezzi tradizionali, chiodi e nuts. La richiodatura a spit da 10mm è stata terminata nel 2012 da Martino Moretti; in alcuni casi la distanza tra le protezioni è rimasta fedele alla chiodatura originale, quindi abbastanza distanziata: si prega di mantenerla tale senza aggiungere altre protezioni fisse.
La via presenta difficoltà massime di 6b+ (6b obbligatorio). Roccia ottima. Necessarie due corde da 60m per le doppie. Altezza della parete 200m, sviluppo dell'itinerario 220m.

Le lunghezze nel dettaglio:

Si parte un po' verso destra dell’ampia zona a placche alla base della parete

L1 (60m) placche adagiate 4a, poi placca più verticale 5b, sosta a lato del primo strapiombo.

L2 (20m) placca a tacche 6a, sosta sotto il secondo strapiombo. Prestare attenzione ad alcuni blocchi nella parte superiore del diedro.

L3 (25m) traverso tra i due strapiombi su placca 6a+, salita tra ciuffi erbosi, sosta terrazzino.

L4 (35m) muro verticale 6b, sosta verso destra su terrazzino.

L5 (30m) diedro aperto con strapiombino finale 6a, sosta su piccolo gradino.

L6 (30m) placca verticale e muro 6b+, sosta piccolo gradino.

L7 (30m) diedrino e placche finali 5a, sosta a destra, possibile uscita sull’altopiano.

Si ringrazia Martino Moretti per la preziosa collaborazione e la relazione dettagliata dell'itinerario.

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