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Blocchi di fine anno

Succede che un giorno ti salta in mente di andare in perlustrazione in totale solitudine, in una zona dove sai che ci sono dei massi, ci sei già stato ma non sei soddisfatto di quello che hai visto, provato e ci sono buone probabilità di scovare qualcosa di nuovo. E' il 31 dicembre e di festeggiare l'anno nuovo proprio non ne hai voglia, ma di arrampicare e stare all'aria aperta si quella ce ne molta!!!
Blocchi di fine anno

Verso i massi

L'anno 2006 si chiude con una bella e limpida giornata, la visuale sul Monte Rosa che domina tutta la Valsesia è buona... cielo terso quindi, aderenza perfetta, presuppongo.
Due strati di maglie e doppi pantaloni sono d'obbligo, non si sa mai, viste le temperature rigide. Alla fine tutto risulta superfluo ma è sempre meglio che patire del freddo inutile.
Affronto il viaggio in auto e come colonna sonora mi accompagna una cassetta che erano secoli che non ascoltavo: Skid Row, devo dire che a distanza di dieci anni (e forse di più) suona sempre molto rock duro!
Parcheggio nel solito posto e incamminandomi sul sentiero tornano in mente ricordi lontani, di quando si veniva qui a scalare con la corda, su quella falesia della "Badia" ormai dimenticata. Lungo il sentiero incrocio subito i primi massi, questi li ho già visti. Poi arrivo nel prato ed ecco i "soliti" massi, quelli già provati più volte. Continuo lungo il sentiero e lascio alle mie spalle quei "bocioni" sul limitare della giavina, ci tornerò più tardi. Proseguo fino al limitare della cava e decido di fermarmi vicino ad alcuni sassi che avevo già visto e altri che proprio non ricordavo.  

Inizia il lavoro di pulizia: elimino due piante secche, due rovi fastidiosi, un pò di muschio e via, posiziono il crash pad e inizio a provare. Ogni tanto, nelle pause di recupero, mi allontano dal masso e osservo il risultato: però, carino con tutte queste tracce di magnesite sopra.
Il sentiero è battuto da escursionisti, sky runner in allenamento, mountain-bikers timorosi della pendenza di questo tratto sentiero: salutano, osservano incuriositi, magari commentano - Ma questo che fà?!? -
Breve pausa, ricognizione su altri due massi poco distanti, pulizia veloce e giungo alla conclusione che è meglio tornarci in compagnia di fidi paratori e qualche crash pad in più!! Conto i passaggi provati e liberati: una quindicina, dal terzo al 6c, credo, ecco perchè mi sento così fisicamente spezzato...


La curiosità e la voglia di perlustrare la zona mi invade nuovamente, decido di proseguire oltre la cava. La attraverso quasi intimorito, macchinari e mucchi di terra e sassi sono dappertutto, qualche corvaccio gracchia in lontananza, ritrovo il sentiero che conduce in direzione di Quarona e, su un colletto alla mia sinistra, intravedo un bocione. Che figata, 3/4 metri di sasso, roccia buona, due prove di salita, una veloce spazzolata e mollo il materiale alla  base per procedere nell'ulteriore perlustrazione della zona: è un susseguirsi di massi più o meno alti, a volte di piccole pareti che affiorano dal terreno e concedono buone probabilità di salita.
E' quasi il tramonto, sono le 16:00, il sole filtra ancora tra la vegetazione, decido di rientrare alla base...

 


Giungo al limitare della frana, il clima è umido e il sole qui se ne già andato. Non importa, ho un conto in sospeso con due massi vicini uno all'altro. Tolgo il muschio, provo, "sgommo" spudoratamente, mi bagno anche il sedere ma sono contento. Decido di ritornare all'auto, sono le 17:00, c'è ancora luce e soddisfatto penso alla bagna cauda che mi aspetta questa sera.

Cosa faccio? Lo dico a tutti di quello che ho scoperto oggi? Ma sì, ne vale la pena. Se qualcuno ha voglia di godersi una piacevole giornata a fare boulder è giusto che sappia che quì esiste la possibilità di farlo.

Buon 2007 a tutti!!!
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Gli avvallamenti adiacenti all'abitato di Quarona offrono una buona dose di sassi ideali per cimentarsi nel bouldering: sparsi un pò ovunque, questi massi permettono ai NO BIG climbers di avvicinarsi, con una discreta facilità, a questa disciplina.

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