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Sei a, sei bi, seiccì: le dieci vie da fare in Valsesia

Per gli affezionati del sesto grado, una veloce carrellata fra le vie più meritevoli della Valsesia. La loro ubicazione, le loro caratteristiche e i loro segreti svelati, per concedervi piacevoli salite alla scoperta (o ri-scoperta) dell’arrampicata sportiva in valle.
Sei a, sei bi, seiccì: le dieci vie da fare in Valsesia

Falesia della Badia

Pietra Romanasca
E’ la prima falesia che si incontra salendo in Valsesia, nascosta e immersa tra le colline gattinaresi, un tempo utilizzata come allenamento alle salite in alta montagna; su di un porfido rosso, solido e lavorato, SPLENDOR 6b, rappresenta una bella sfida di altri tempi, dove è necessaria una buona forza nelle dita: tacche, reglette e qualche piccolo buco consumeranno a dovere la pelle delle vostre mani.

Falesia di Ara
Nella falesia calcarea della bassa valle, teatro di sfide arrampicatorie targate anni ottanta e novanta, numerose sono le vie di grado sei meritevoli di una salita, tutte esigenti sia a livello tecnico che fisico.
TEMPO PER RESPIRARE 6a+ : il grado è assolutamente anni ottanta, poiché la partenza è veramente tecnica ed intensa; la via continua su prese buone e permette discreti riposi, per poi finire con un passaggio di dita su tacche poco visibili. Leggermente più facile se si parte su SENZA BENZA 6a, variante di attacco posta a sinistra della via originale. SISTERON 6b+ : una breve fessura porta ad un primo e selettivo passaggio necessario per aggirare un piccolo tetto; da qui fino in sosta è un susseguirsi di tacche nette per le dita, che metteranno a dura prova la resistenza dei vostri avambracci.

Falesia del "Laghetto" e della "Badia"
Nei dintorni di Quarona esistono due falesie ottimamente attrezzate: la "falesia del Laghetto" e la "falesia della Badia". La prima è una classica per ogni stagione, per ogni corso e per ogni momento libero della giornata, mentre la Badia, recentemente rinnovata, è un’altra comoda alternativa invernale alle più gettonate falesie valligiane. La roccia è gneiss molto lavorato e vario al "Laghetto", mentre risulta più ruvido alla "Badia".
Proprio in quest’ultima falesia la PLACCA DEL MACELLAIO 6a (con un “più” che non sfigurerebbe affato...) offre una bella placca tecnica e di aderenza, dove piedi e scarpette vengono sollecitati alla grande. Salendo un pochino di grado e di intensità ecco ATTRITO STATICO 6b+ (quasi c...) ancora più esigente della precedente, che alterna movimenti in placca a movimenti di equilibrio su spigolo.
Al "Laghetto", fra gli itinerari più classici, ricordiamo la bella e fisica fessura di VIA FRA 6a, dove gli avambracci si gonfiano poco a poco e la tecnicissima LA PAZZA, un 6b+ da "10 e lode", condito da piccole reglette e tacche nette per le dita: due sono le sezioni impegnative, in cui le dimensioni degli appigli e degli appoggi si riducono notevolmente. Superata l’ultima pancia potete dire di aver finito con la “ravanata”.

Falesia "Ronco"
Questa perla della Valsermenza, situata poco distante dal paese di Fervento, offre una quantità innumerevole di vie di "grado 6" : è difficile farne una selezione, molte sono meritevoli di più di una salita. Fra le tante vie sparse nei diversi settori consigliamo: ELETTROSHOCK, BELZEBU’ e CUBA LIBRE. Al settore “Spigolo Secco” sulla via “Elettroshock” 6a+, un muro verticale tecnico precede una bella sezione intensa per le di dita. La via diventa successivamente più facile fino alla sosta. “Belzebù” 6a e 6b, situata all’estrema sinistra della “Placca del Gigante” è suddivisibile in due tiri: il primo è un bel 6a tecnico con una partenza tutt’altro che banale, il secondo è un 6b che inizia subito con un passo su bombè  per poi proseguire su uno splendido muro verticale fessurato. L’arrampicata risulta veramente piacevole e atletica. Inoltre l’itinerario si percorre comodamente per intero con una corda da 70m.
Per “Cuba Libre” 6b/c, l’arrampicata si fa impegnativa sin dai primi metri, dove le scarpette dovranno stare appiccicate al meglio sulla ruvida roccia. Dopo un discreto riposo inizia la sezione più intensa della via, su un tratto leggermente appoggiato a tacchette nette per le dita: abilità motoria e una discreta dose di forza sono le doti necessarie per superare, senza troppe difficoltà, questi passaggi.

Masso di "S. Antonio"
Ad Alagna, nel laboratorio dell’alta difficoltà valsesiana, in un freddo e ombroso angolo della valle, due itinerari meritano di essere saliti: LA RAMBLA 6c e HAPPY DAYS 6b+ . La prima via segue un tecnico ma allo stesso tempo fisico muro verticale a lame più o meno buone. Peccato non continui più in su con la stessa difficoltà. La seconda via percorre uno strapiombo accentuato (cosa rara in valle) seguendo un’evidente lama, con arrampicata fisica, su prese per le mani sempre buone.

In conclusione: queste sono le vie di “sesto grado” che noi di AV consigliamo a tutti di ripetere, locals, forestieri e visitatori. La dura legge del “dover fare una selezione” ci ha portato ad escludere tanti itinerari. Forse dieci sono pochi?

Ai lettori la possibilità di commentare e suggerire altre vie di questa difficoltà, meritevoli di una salita.

Per le vie di grado sette si rimanda a data da destinasi, quando saremo un po’ più allenati per provarle tutte…

Buone arrampicate!!

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