Vi avevamo lasciato con i tiri consigliati di grado 6 e avevamo promesso di allenarci per parlarvi dei tiri di grado 7... ebbene. il livello è regredito, la massa corporea è aumentata, proporzionalmente alla nostra passione verticale: quindi siamo sovrappeso!! Se la panza avanza, la placca regna sovrana. E in Valsesia tiri su inclinazioni appoggiate di certo non mancano. Avvalendoci della nostra conoscenza delle falesie della zona ed escludendo quelle più selettive, ecco quelli che abbiamo scelto per voi.
Andiamo per ordine: bassa Valsesia, falesie di "Ara", "Badia" e "Laghetto", sono le classiche della zona, che non hanno bisogno di presentazioni, comode in inverno e nelle mezze stagioni.
Dietro, 5c un piacevole diedro tecnico che stimola l'arrampicata di precisione sui piedi. Si parte con una sbracciata, seguita da una bella divaricata e poi precisione nello spostamento delle "protuberanze terminali delle vostre gambe" fino in catena!!
Apriamo subito una parentesi in questo elenco: le tre vie di quarto grado esistenti, La Mamma, Titti e CTQDG meritano di essere percorse, sono molto tecniche e si articolano su placche di roccia grigia compatta. Considerate che altrove potrebbero venire gradate come 5a...
Placca del Bodrigotto, 5a una superba via che percorre l'aereo spigolo di sinistra di questa placca. La partenza è sbilanciante e regala una certa sensazione di vuoto. Non abbiate fretta di spostare le mani e osservate bene gli appoggi per i piedi: qui è necessario spalmare, caricare e spingere senza troppe esitazioni! E se, calandovi da questo tiro, guardate la via subito a destra, provate il suo passo chiave: siamo sul 6a/6a+... esigente!
Appia Antica, 5b una volta gradata come quarto, questa bella placca a reglette ha sempre messo a dura prova ogni climber che si cimentava sottovalutando la difficoltà espressa numericamente. Un po' di forza fisica all'inizio è necessaria e le tacche successive richiedono un discreto adattamento al tipo di presa.
M.A.R. 5c, sovente utilizzata come via di riscaldamento, offre un divertente spigolo a buone prese con un tettino a metà che vi impegnerà a dovere, la cui uscita è meno complicata del previsto (se riuscite a trovare subito la presa risolutrice). Tenete duro ancora per pochi metri poiché un buon riposo è assicurato, utile prima del passo finale che si articola su un muretto a tacche nette per le dita.
Spostiamoci ora più in su nella valle, e precisamente in Valsermenza: una falesia su tutte, evergreen in assoluto, è sicuramente la "Ronco" , conosciuta anche come falesia di Fervento. Regno incontrastato del sesto grado, di facile accesso e comoda per muovere i primi passi su roccia possiede, a nostro parere, alcuni tiri di quinto grado molto belli.
Kiki Riaquele, 5c è una di queste: trentacinque metri di muro verticale su ottima roccia lavorata, condita di buone prese. Si "sbraccia" al punto giusto nella prima parte e si continua poi su fessure, piccoli diedri e brevi placche.
Deborah, 5c al settore "Bocciati" regala due piacevoli passi fisici ideali per i più forzuti. Il tetto iniziale ricorda un ristabilimento su masso e la breve fessura successiva deve essere impostata correttamente, se non si vuole incappare in un bel resting.
Il ritorno di GASS, 5c/6a è situata nel settore "Asilo", costellato di vie didattiche e no big, recentemente rivalorizzato. La via, dopo una tecnica e ruvida placca, ideale per testare la tenuta delle vostre scarpette, termina con un passo finale su "graspole" e reglettine tutt'altro che banale.
Falesia dell'alpe Seccio: anche se il posto è un po' "imboscato" e, a torto, dimenticato, la parete riserva belle arrampicate su ottima roccia. Se solo i climbers non si facessero spaventare da qualche minuto in più di marcia a piedi... Il settore destro garantisce tiri compresi tra il 5c e il 6a, senza sconfinamenti in gradi più elevati.
Secciò voglia salgo, 5c e Calimero, 5c sono vie di placca che danno filo da torcere all'arrampicatore, sollecitando al massimo la tenuta sui piedi. Entrambe sono vie di 30/35m di sviluppo, con caratteristiche simili: la prima ha un passo singolo nel traverso a destra, mentre la seconda offre un'arrampicata più continua su placca.
Sempre in Valsermenza, menzioniamo anche il Sas Balma 2 (o "Masso delle antenne") in frazione Ronchi, poco sopra Boccioleto.
Satan, 5c è una via meritevole, la cui partenza è situata nell'enorme spaccatura che divide in due parti il masso. Ad un suggestivo camino fa seguito una bella placca costellata di buchi e quarzi. Sono necessarie buone doti di "acrobazia" e una tecnica appropriata per affrontare la salita nel migliore dei modi. Peccato che questa sia l'unica via facile della falesia.
Concludiamo il giro fra i tanti itinerari di quinto grado con un tiro presente nella rinnovata falesia del "Fun'd'Scotte" di Alagna.
Maiali, 5c è una bella via articolata su roccia granitica: dopo un breve muretto a tacchette nette per le dita, prosegue con un breve e facile traverso su placca che conduce al diedro terminale. Qui l'arrampicata diventa più fisica, condita però da ottime prese per le mani. Questo itinerario si rivela utile per dare una sbirciatina alle vie di 6a poste più a sinistra e convincersi così a provare anche questi tiri, molto belli e tecnici.
E con quest'ultima via terminiamo il nostro tour fra i tiri di quinto grado valsesiani. Abbiamo applicato una dura selezione, tralasciando alcune vie situate in falesie di tutto rispetto. Possiamo menzionare la falesia "Ai Saleé" di Carcoforo, dove ci sono solo vie di quinto grado, ottimamente attrezzate, su roccia eccellente a quarzi e buchi, la piccola falesia del "Belvedere" a Campertogno o "La California", situata nei pressi dell'Alpe Meggiana.
Ma questa è un'altra storia e di queste pareti avremo modo di parlarne ampiamente in un futuro non troppo lontano.
Buone arrampicate a tutti!!
]]>Bisogna attendere gli anni ottanta, per vedere la comparsa dei primi spit artigianali, per mano di ignoti, su quelle che poi vennero chiamate le “Placche del Bodrigotto” . Ma è solo negli anni ’90 che parte la sistematica opera di chiodatura della zona: un nutrito gruppo di climbers, capitanato da Martino Moretti e composto da Deiana, Paglino, Gilodi e Zanada, danno vita a una bella falesia, attrezzando una trentina di tiri piacevoli e mai banali, articolati lungo placche ed esigenti muri verticali a tacche.
Questa falesia, insieme alla vicina “Falesia del Laghetto” e la facile “Paretina del Gibellino”, rappresentò una bella zona di interesse per l’arrampicata sportiva, comoda e poco distante dal centro abitato di Quarona. Anche i sassi sottostanti alla “Falesia della Badia“ vennero presi di mira e le prime linee facili e abbordabili vennero salite.
Con il passare degli anni, esaurito l’interesse iniziale, forse complici le fastidiose zanzare che abitavano la zona della cascata, forse la selettività dei tiri oppure la chiodatura a tratti un po’ “alpinistica”, la falesia scivolò nel disinteresse più totale e cadde nell’oblio. Fino a quando qualcosa cambiò.
Tra il 2006 e il 2007 iniziò una sistematica opera di pulizia e catalogazione dei massi dell’area, ad opera di un gruppo di boulderisti locali. Vennero liberati un buon numero di passaggi (sovente facili e “didattici”) su tutti i sassi sparsi nei boschi della zona e, poco alla volta, anche alla falesia furono rivolte le giuste attenzioni. Nel 2008 iniziarono i lavori di pulizia e richiodatura, diretti da Martino in collaborazione con Alberto Zucchetti e Alberto Zanada.
Attualmente una trentina di tiri sono a disposizione di tutti gli arrampicatori, rinchiodati a fix 10mm e muniti di soste con catene e moschettone. Le vie sono di livello medio-alto, anche se non mancano lunghezze più abbordabili.; meritano le "tecnicissime" placche, selezionano gli strapiombi, “bastonano” i muri verticali. Alcuni gradi sono da confermare e si auspica un po’ di dedizione e pazienza da parte di arrampicatori più dotati per liberare alcuni tiri del paretone centrale.
Il grip in inverno è eccezionale, nelle giornate fredde e terse accompagnate dal cielo azzurro l’aderenza è perfetta e ci si “appiccica” sulle placche che è un piacere.
Dopo l’estate è facile trovare qualche foglia in più sulla parete e magari le prese di alcuni tiri necessitano una ripulita. Senza timore, per partecipare alla riapertura stagionale, spazzole alla mano e in “quattro e quattr’otto” la parete torna splendente!!
Tutto ciò sempre se lo desiderate, altrimenti madre natura tornerà a riappropriarsi di tutto ciò che è suo.
L'elenco completo delle vie richiodate.
Sul paretone principale, da sinistra a destra:
1 | Don Juan | 35m | NL | |
2 | Viaggio a Ixtilan | 35m | 7a+ | (grado da confermare) |
3 | Pro TAC | 35m | 7a | (grado da confermare) |
4 | Catetere | 30m | 6c | Diedro, placchetta e tetto |
5 | Cactus | 30m | NL | Muro strapiombante |
6 | Astio | 28m | 6b+ | Sezione chiave su tacche oblique |
7 | Tamrit | 18m | NL | |
8 | Gighibombò | 28m | 7b | |
9 | Futura | 28m | NL | |
10 | Ciavèl | 20m | 7b+ | Intensa su tacche. Grado da confermare |
11 | Fenny Hill | 20m | 6c | Arrampicata atletica su muro verticale a tacche |
12 | Vunciaria | 18m | 6a | Fessure e lame |
A destra di una zona rotta, sullo strapiombo, abbiamo:
13 | Soda Caustica | 25m | 7b? | Liberata senza una presa incollata che si è staccata… Dura sezione finale |
14 | Muniaca | 22m | 6c+ | Strapiombo atletico e uscita “mozzafiato” |
15 | Candigina | 18m | 7a+ | Intensa fessura strapiombante |
Sulla “Placca del Bodrigotto”:
16 | Placca del Bodrigotto | 25m | 5a | Placca aerea e tecnica. Da non perdere |
17 | Placca del macellaio | 25m | 6a | Placca tecnica con sezione impegnativa |
18 | Incompresa | 30m | 6a+ | Si stacca dalla via successiva dopo i primi spit e continua su un piccolo diedro fessurato |
19 | Aspettando Buba | 30m | 6a+ | Eccellente tiro lungo e vario, con finale aereo |
Sulla parete di destra:
20 | Shit dwarf | 20m | 7a+ | La via percorre uno spigolo atletico |
21 | Attrito statico | 20m | 6b+ | Splendida placca tecnica |
22 | Surplas | 20m | 6b | Costretta tra le due… |
23 | Diedro di Odino | 20m | 5a | Divertente diedro fessurato |
24 | Cerrotore | 25m | 6c+ | Tecnica su tacchette con uscita “acrobatica” poco intuibile |
25 | Fisteroyl | 20m | 7b+ | Intense sezioni strapiombanti |
26 | Tamoil | 20m | 6b+ | Tecnica ed atletica, con un bel passaggio iniziale |
27 |
Urka |
20m | 6a | Via fisica su lame oblique |
28 | Travers | 15m | 3c | Facile traverso |
29 | Il Peru-viano | 12m | 6a+ | Fessura e leggero strapiombo |
30 | Gildo Creek 2 | 12m | 6a | Breve muro atletico |
Si ringrazia la Guida Alpina Martino Moretti per tutte le preziose informazioni.
Falesia di Ara
Nella falesia calcarea della bassa valle, teatro di sfide arrampicatorie targate anni ottanta e novanta, numerose sono le vie di grado sei meritevoli di una salita, tutte esigenti sia a livello tecnico che fisico.
TEMPO PER RESPIRARE 6a+ : il grado è assolutamente anni ottanta, poiché la partenza è veramente tecnica ed intensa; la via continua su prese buone e permette discreti riposi, per poi finire con un passaggio di dita su tacche poco visibili. Leggermente più facile se si parte su SENZA BENZA 6a, variante di attacco posta a sinistra della via originale. SISTERON 6b+ : una breve fessura porta ad un primo e selettivo passaggio necessario per aggirare un piccolo tetto; da qui fino in sosta è un susseguirsi di tacche nette per le dita, che metteranno a dura prova la resistenza dei vostri avambracci.
Falesia del "Laghetto" e della "Badia"
Nei dintorni di Quarona esistono due falesie ottimamente attrezzate: la "falesia del Laghetto" e la "falesia della Badia". La prima è una classica per ogni stagione, per ogni corso e per ogni momento libero della giornata, mentre la Badia, recentemente rinnovata, è un’altra comoda alternativa invernale alle più gettonate falesie valligiane. La roccia è gneiss molto lavorato e vario al "Laghetto", mentre risulta più ruvido alla "Badia".
Proprio in quest’ultima falesia la PLACCA DEL MACELLAIO 6a (con un “più” che non sfigurerebbe affato...) offre una bella placca tecnica e di aderenza, dove piedi e scarpette vengono sollecitati alla grande. Salendo un pochino di grado e di intensità ecco ATTRITO STATICO 6b+ (quasi c...) ancora più esigente della precedente, che alterna movimenti in placca a movimenti di equilibrio su spigolo.
Al "Laghetto", fra gli itinerari più classici, ricordiamo la bella e fisica fessura di VIA FRA 6a, dove gli avambracci si gonfiano poco a poco e la tecnicissima LA PAZZA, un 6b+ da "10 e lode", condito da piccole reglette e tacche nette per le dita: due sono le sezioni impegnative, in cui le dimensioni degli appigli e degli appoggi si riducono notevolmente. Superata l’ultima pancia potete dire di aver finito con la “ravanata”.
Falesia "Ronco"
Questa perla della Valsermenza, situata poco distante dal paese di Fervento, offre una quantità innumerevole di vie di "grado 6" : è difficile farne una selezione, molte sono meritevoli di più di una salita. Fra le tante vie sparse nei diversi settori consigliamo: ELETTROSHOCK, BELZEBU’ e CUBA LIBRE. Al settore “Spigolo Secco” sulla via “Elettroshock” 6a+, un muro verticale tecnico precede una bella sezione intensa per le di dita. La via diventa successivamente più facile fino alla sosta. “Belzebù” 6a e 6b, situata all’estrema sinistra della “Placca del Gigante” è suddivisibile in due tiri: il primo è un bel 6a tecnico con una partenza tutt’altro che banale, il secondo è un 6b che inizia subito con un passo su bombè per poi proseguire su uno splendido muro verticale fessurato. L’arrampicata risulta veramente piacevole e atletica. Inoltre l’itinerario si percorre comodamente per intero con una corda da 70m.
Per “Cuba Libre” 6b/c, l’arrampicata si fa impegnativa sin dai primi metri, dove le scarpette dovranno stare appiccicate al meglio sulla ruvida roccia. Dopo un discreto riposo inizia la sezione più intensa della via, su un tratto leggermente appoggiato a tacchette nette per le dita: abilità motoria e una discreta dose di forza sono le doti necessarie per superare, senza troppe difficoltà, questi passaggi.
Masso di "S. Antonio"
Ad Alagna, nel laboratorio dell’alta difficoltà valsesiana, in un freddo e ombroso angolo della valle, due itinerari meritano di essere saliti: LA RAMBLA 6c e HAPPY DAYS 6b+ . La prima via segue un tecnico ma allo stesso tempo fisico muro verticale a lame più o meno buone. Peccato non continui più in su con la stessa difficoltà. La seconda via percorre uno strapiombo accentuato (cosa rara in valle) seguendo un’evidente lama, con arrampicata fisica, su prese per le mani sempre buone.
In conclusione: queste sono le vie di “sesto grado” che noi di AV consigliamo a tutti di ripetere, locals, forestieri e visitatori. La dura legge del “dover fare una selezione” ci ha portato ad escludere tanti itinerari. Forse dieci sono pochi?
Ai lettori la possibilità di commentare e suggerire altre vie di questa difficoltà, meritevoli di una salita.
Per le vie di grado sette si rimanda a data da destinasi, quando saremo un po’ più allenati per provarle tutte…
Buone arrampicate!!
]]>Già nella prima guida della valle "Arrampicare in Valsesia" del 1997, si accennava come questi sassi potessero offrire "...brevi passaggi di bouldering...". Negli corso degli anni sono stati "snobbati" e solo dal 2007 sono stati esplorati in modo più sistematico dalla "comitiva dei ragazzi del pannello" di Borgosesia e dal gruppo di "AV" costituito da Davide, Giorgio, Gabby, Purtu, Buba, Riky ed Elisa. E' proprio grazie a queste persone se molti dei sassi presenti sono stati spazzolati, puliti e provati.
Attualmente esitono un buon numero di passaggi segnati, sui sassi sparsi nel bosco sottostante la falesia e fra le colline situate oltre la cava. I settori sono distribuiti su una superficie vasta, che si estende dalla zona della Badia fino alla zona del Lombaretto. Per spostarsi da un gruppo di sassi all'altro è necessario camminare alcuni minuti ma non saranno queste "brevi trasferte" a far desistere i boulderisti. Inoltre la presenza di un elevato numero di passaggi facili rende la zona adatta soprattutto ai principianti e a coloro che vogliono avvicinarsi alla pratica del bouldering in totale tranquillità. Attenzione: non azzardatevi però a muovervi senza crash-pad!!
Seguire la SS299 della Valsesia e, all'altezza dell'abitato di Isolella, alla rotonda svoltare a destra in direzione Borgosesia. Superato il ponte, alla seconda rotonda svoltare a sinistra verso l'abitato di Quarona. Dopo un chilometro circa, passare sotto il ponte della ferrovia e, subito dopo svoltare a destra nella ripida strada che conduce al negozio "DeFabiani". Parcheggiare e proseguire a piedi lungo il sentiero che, costeggiando la recinzione della SODIS, aggira tutta la collina. I primi sassi si trovano dopo poche centinaia di metri. Da qui in pochi minuti ai settori più grandi.
]]>