L'estate è arrivata e il numero di falesie fresche e frequentabili si riduce drasticamente un po' ovunque. L'alta Valsesia è però la zona che offre maggiore scelta per il periodo estivo: "Fun'd'Scotte", "Laboratorio", "Ghoddu", "Afterwork", "Casa Capietto bassa", "Parete Bianca", falesia del "Cuore" e "Falesia delle Quare". Dislocate fra Alagna, Mollia e Campertogno, sono tutte pareti che garantiscono un certo refrigerio, a patto di scegliere il momento migliore della giornata, evitando il pieno sole.
In quest'ultimo mese abbiamo scalato spesso al "Laboratorio", conosciuto anche come il "Masso di Sant'Antonio"; attualmente è in fase di "restyling" da parte di Nicola e Tamy e quindi potreste trovare qualche differenza di linee e gradi, rispetto a quanto già pubblicato sulla guida "Valsesia Rock". Da segnalare un'interessante nuova lunghezza sul lato sinistro del masso "Diesel Brother's", un muretto verticale che offre intensi passi di blocco, tecnici e di dita; la difficoltà presunta è intorno al 7a/b. Infine richiodatura completa di quel tiro che era segnato come "Unto Furer" che, dopo allungamento, pulizia e restyling diventa "Criss crack", un solido 7c+ tutto naturale in forte strapiombo, su prese verticali e piatte. Il mattino e il primo pomeriggio sono i momenti migliori per scalare sul masso, più si va avanti nelle ore della giornata e più sale un tantino di umidità che fa scivolare qualche tacchetta da sotto le dita, soprattutto sulle vie presenti sul versante nord del sasso. A lavori completati aggiorneremo la sezione dedicata su questo sito.
E poi ci sono alcune interessanti novità per l'autunno, di cui ne riparleremo prossimamente.
La prima anticipazione in merito riguarda una nuova falesia in fase di chiodatura nei pressi della "Torre delle Giavine", ad opera dell'inossidabile gruppo Zucchetti, Zanada & C. Avremo modo di sentire direttamente loro, a lavori ultimati, cosa è venuto fuori e andremo sicuramente a provarla per voi.
La seconda anticipazione riguarda una news... non tanto più news: risalgono ormai ad un anno fa i nuovi tiri e i prolungamenti di alcune vie nella falesia di "Casa Capietto", ad opera di Fabrizio Fratagnoli. Si va dal prolungamento della classica "I wanna dance..." a quelli di "Barlafus" e "Krakatoa", ad un paio di tiri sul 7c/8a a sinistra per passare al mega-progetto sul muro centrale della falesia, chiamato "Qui e ora". Difficoltà elevate per un muro di 42 metri, fisico e tecnico al tempo stesso. La prima libera è ad opera di Francesco Deiana, che propone il grado di 8b+. A tal proposito sentiremo le opinioni di Francesco a seguito della sua F.A.
E per finire, abbiamo notizie di chiodatori attenti e instancabili che si stanno muovendo per attrezzare nuove falesie in alta valle, mentre c'è anche chi ha spostato il suo interesse verso qualche vecchia falesia in Valsermenza, in cui è necessaria una buona opera di richiodatura.
E' troppo presto per parlarne ora, dovrete attedere ancora un po'...
Buone vacanze a tutti e buone arrampicate!!!
]]>Vi avevamo lasciato con i tiri consigliati di grado 6 e avevamo promesso di allenarci per parlarvi dei tiri di grado 7... ebbene. il livello è regredito, la massa corporea è aumentata, proporzionalmente alla nostra passione verticale: quindi siamo sovrappeso!! Se la panza avanza, la placca regna sovrana. E in Valsesia tiri su inclinazioni appoggiate di certo non mancano. Avvalendoci della nostra conoscenza delle falesie della zona ed escludendo quelle più selettive, ecco quelli che abbiamo scelto per voi.
Andiamo per ordine: bassa Valsesia, falesie di "Ara", "Badia" e "Laghetto", sono le classiche della zona, che non hanno bisogno di presentazioni, comode in inverno e nelle mezze stagioni.
Dietro, 5c un piacevole diedro tecnico che stimola l'arrampicata di precisione sui piedi. Si parte con una sbracciata, seguita da una bella divaricata e poi precisione nello spostamento delle "protuberanze terminali delle vostre gambe" fino in catena!!
Apriamo subito una parentesi in questo elenco: le tre vie di quarto grado esistenti, La Mamma, Titti e CTQDG meritano di essere percorse, sono molto tecniche e si articolano su placche di roccia grigia compatta. Considerate che altrove potrebbero venire gradate come 5a...
Placca del Bodrigotto, 5a una superba via che percorre l'aereo spigolo di sinistra di questa placca. La partenza è sbilanciante e regala una certa sensazione di vuoto. Non abbiate fretta di spostare le mani e osservate bene gli appoggi per i piedi: qui è necessario spalmare, caricare e spingere senza troppe esitazioni! E se, calandovi da questo tiro, guardate la via subito a destra, provate il suo passo chiave: siamo sul 6a/6a+... esigente!
Appia Antica, 5b una volta gradata come quarto, questa bella placca a reglette ha sempre messo a dura prova ogni climber che si cimentava sottovalutando la difficoltà espressa numericamente. Un po' di forza fisica all'inizio è necessaria e le tacche successive richiedono un discreto adattamento al tipo di presa.
M.A.R. 5c, sovente utilizzata come via di riscaldamento, offre un divertente spigolo a buone prese con un tettino a metà che vi impegnerà a dovere, la cui uscita è meno complicata del previsto (se riuscite a trovare subito la presa risolutrice). Tenete duro ancora per pochi metri poiché un buon riposo è assicurato, utile prima del passo finale che si articola su un muretto a tacche nette per le dita.
Spostiamoci ora più in su nella valle, e precisamente in Valsermenza: una falesia su tutte, evergreen in assoluto, è sicuramente la "Ronco" , conosciuta anche come falesia di Fervento. Regno incontrastato del sesto grado, di facile accesso e comoda per muovere i primi passi su roccia possiede, a nostro parere, alcuni tiri di quinto grado molto belli.
Kiki Riaquele, 5c è una di queste: trentacinque metri di muro verticale su ottima roccia lavorata, condita di buone prese. Si "sbraccia" al punto giusto nella prima parte e si continua poi su fessure, piccoli diedri e brevi placche.
Deborah, 5c al settore "Bocciati" regala due piacevoli passi fisici ideali per i più forzuti. Il tetto iniziale ricorda un ristabilimento su masso e la breve fessura successiva deve essere impostata correttamente, se non si vuole incappare in un bel resting.
Il ritorno di GASS, 5c/6a è situata nel settore "Asilo", costellato di vie didattiche e no big, recentemente rivalorizzato. La via, dopo una tecnica e ruvida placca, ideale per testare la tenuta delle vostre scarpette, termina con un passo finale su "graspole" e reglettine tutt'altro che banale.
Falesia dell'alpe Seccio: anche se il posto è un po' "imboscato" e, a torto, dimenticato, la parete riserva belle arrampicate su ottima roccia. Se solo i climbers non si facessero spaventare da qualche minuto in più di marcia a piedi... Il settore destro garantisce tiri compresi tra il 5c e il 6a, senza sconfinamenti in gradi più elevati.
Secciò voglia salgo, 5c e Calimero, 5c sono vie di placca che danno filo da torcere all'arrampicatore, sollecitando al massimo la tenuta sui piedi. Entrambe sono vie di 30/35m di sviluppo, con caratteristiche simili: la prima ha un passo singolo nel traverso a destra, mentre la seconda offre un'arrampicata più continua su placca.
Sempre in Valsermenza, menzioniamo anche il Sas Balma 2 (o "Masso delle antenne") in frazione Ronchi, poco sopra Boccioleto.
Satan, 5c è una via meritevole, la cui partenza è situata nell'enorme spaccatura che divide in due parti il masso. Ad un suggestivo camino fa seguito una bella placca costellata di buchi e quarzi. Sono necessarie buone doti di "acrobazia" e una tecnica appropriata per affrontare la salita nel migliore dei modi. Peccato che questa sia l'unica via facile della falesia.
Concludiamo il giro fra i tanti itinerari di quinto grado con un tiro presente nella rinnovata falesia del "Fun'd'Scotte" di Alagna.
Maiali, 5c è una bella via articolata su roccia granitica: dopo un breve muretto a tacchette nette per le dita, prosegue con un breve e facile traverso su placca che conduce al diedro terminale. Qui l'arrampicata diventa più fisica, condita però da ottime prese per le mani. Questo itinerario si rivela utile per dare una sbirciatina alle vie di 6a poste più a sinistra e convincersi così a provare anche questi tiri, molto belli e tecnici.
E con quest'ultima via terminiamo il nostro tour fra i tiri di quinto grado valsesiani. Abbiamo applicato una dura selezione, tralasciando alcune vie situate in falesie di tutto rispetto. Possiamo menzionare la falesia "Ai Saleé" di Carcoforo, dove ci sono solo vie di quinto grado, ottimamente attrezzate, su roccia eccellente a quarzi e buchi, la piccola falesia del "Belvedere" a Campertogno o "La California", situata nei pressi dell'Alpe Meggiana.
Ma questa è un'altra storia e di queste pareti avremo modo di parlarne ampiamente in un futuro non troppo lontano.
Buone arrampicate a tutti!!
]]>Questa falesia ha origini lontane, si parla dei primi anni ottanta, quando il locale distaccamento del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Alagna attrezzò i primi itinerari, sfruttandoli come allenamento propedeutico alle salite sul Monte Rosa.
Nell'ultimo periodo la chiodatura iniziava a risentire il peso degli anni: il rinnovo effettuato da Boris giunge come un toccasana e riconsegna la falesia al popolo degli arrampicatori del nuovo millennio. La difficoltà media degli itinerari si assesta intorno al 6a-6c e sovente l'arrampicata risulta essere molto tecnica su muri leggermente appoggiati o verticali, con tacchette nette per le dita. Non mancano le vie facili per chi vuole avvicinarsi all'arrampicata sportiva in tutta tranquillità: nel settore sinistro "regna sovrano" il grado 5c-6a, mentre nel settore destro alcune belle e facili placche soddisfano il principiante più esigente. Il settore centrale, costituito da un bel pilastro di 35 metri, è terreno di gioco riservato agli arrampicatori di medio livello, padroni del grado e di una buona abilità motoria.
Chiodatura super sicura a fix inox da 10mm, catene con moschettoni alle soste, lunghezza dei tiri 25-35m, bacheca alla base e, ciliegina sulla torta, una nuova via multipitch sul lato destro della falesia e un paio di tiri estremi su strapiombi accentuati. Consigliamo a tutti una visita durante i mesi estivi, temporali permettendo: a nostro parere la parete offre il meglio di se nel mese di settembre, dove temperature, luci e colori rendono più piacevole la giornata di arrampicata.
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