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Espana con estilo

Chi vuole credere ai sogni, sogni fatti di paesaggi infiniti, di luoghi in cui credere ad un sogno, deve talvolta non credere ai propri occhi. Catalunia, terra di sole, mare e... roccia... tanta, tanta roccia! È qui dove abbiamo deciso di andare per interrompere la monotonia dei giorni, a staccare la spina. Lo dicevano che questo angolo di Spagna nasconde qualcosa di insolito, ma non è cambiato nulla, lo stupore davanti a così tanta roccia ha stracciato ogni dubbio. Il giallo del calcare che si staglia sull’azzurro del cielo per interminabili chilometri è qualcosa che devi vedere personalmente, altrimenti non ci puoi credere.

L’idea di partire è sempre al top della piramide, così approfittiamo del ponte del I° Maggio e, con un po’ di fantasia, gli colleghiamo quello del 25 aprile ed il gioco è fatto: hai una scusa abbastanza buona per arrampicare in un posto nuovo, in un posto in cui vale la pena saper scalare!

Margalef è il nome del paese, il conglomerato è il tipo di roccia che ti trovi di fronte e la fatica è quella che devi superare per resistere agli strapiombi e ai piccoli buchini che punteggiano questi panettoni. La singolarità del luogo sta in questo particolare tipo di conglomerato: la natura ha deciso di ricoprirlo con una cappa calcarea rendendolo a vista e tatto qualcosa di insolito e affascinante.

I settori d'arrampicata sono ovunque, tutt'intorno, e molti quelli adatti ad ospitare anche le fredde giornate invernali.
Abbiamo deciso di viziarci, vivendo in un comodo ed accogliente appartamento in Cornudella de Monsant, piccolo paesino ad una mezzoretta di macchina.
La mattina, cioè quando il sole è già sorto da un pezzo per il popolo spagnolo, le pareti di Siurana davanti alla nostra finestra ci regalavano ancora una nuova voglia o, forse, il bisogno di arrampicare fino a tardi!
Qui hai la sensazione di trovarti nell’ombelico di un gigante in pietra perché in pochi chilometri puoi raggiungere Margalef, Siurana, Arboli, Monsant… tutte falesie con la F maiuscola!! (dell’ostia).

E poi… per i giorni di scarico o meglio, per i momenti di carico… basta cambiare direzione di marcia e raggiungere la costa Durada che, con cittadine come Salou, offre divertimenti fino al nuovo albeggiare.
Dieci giorni non sono bastati, non abbiamo consumato abbastanza gomma e polpastrelli per ritenerci soddisfatti, la mente vaga ma le braccia e le dita non le stanno più dietro.

Così lungo l’interminabile viaggio di ritorno, tra un sonnellino, due parole ed una bella cantata, non si può che pensare al domani, mai troppo lontano, pronti a ricominciare ... l’importante è farlo, fondamentale è “con estilo”.

Edo & Polpa

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