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Falesia di Balmafrera

Da tempo, quel lontano sperone di roccia che si erge tutto solo al di là dell'Alpe Camasca aveva colpito l'immaginazione di tre amici del GAM di Quarna. Così un po' alla volta, nelle calde giornate invernali del 2006, decisero di andarlo a scoprire, a piedi e in bicicletta.

Davanti ai loro occhi s’innalzava una placconata alta circa 30 metri ancora mai toccata da nessuno. Cominciarono a saltar fuor discorsi su itinerari, vie e piano piano nei mesi i progetti diventano realizzazioni...

Balmafrera, parola che proviene dal dialetto quarnese, significa “roccia fredda”. In effetti la falesia può essere frequentata sia in estate che in inverno dato che viene “baciata” dal sole solamente al mattino. Una placca verticale dallo gneiss chiaro-scuro, presenta delle vie tecniche non tutte di facile interpretazione, dove il buon uso dei piedi è fondamentale. Nei punti più alti della placconata vengono accontentati anche coloro che amano i muri verticali e gli strapiombi di forza (il secondo tiro di GAM rientra in questa categoria..).

Immersa nei boschi tra la Valsesia e le montagne di Quarna, la falesia di Balmafrera gode di un bellissimo panorama nel silenzio più assoluto. La vista spazia in lungo e in largo, dal Mottarone al Massone, dalle solitarie cime della Valstrona ai 4000 vallesani.

.. e, dall’alto della parete, ogni tanto quando soffia il vento gira un piccolo gallo. Qualcuno di Quarna dice di averlo già avvistato da lontano, dicono che indichi la direzione e... come si può non crederci?

 

 

Accesso
Per giungere alla falesia di Balmafrera ci sono tre possibilità:

da Varallo appena entrati nel paese di Varallo, imboccare la strada che porta alla frazione Morondo (direzione Sacro Monte), fino a raggiungere l’osteria “La Pineta” in località Madonna delle Pecore. Da qui continuare per l’Alpe Sacchi (cartelli ben evidenti) lungo la strada asfaltata nei boschi. Dapprima si raggiungono i pascoli dell’Alpe Previano e poco dopo si arriva all’Alpe Sacchi (1332 m), dove è possibile un servizio di ristoro; ancora 5 minuti di strada per giungere a Le Forche, luogo in cui si parcheggia la macchina.

Il sentiero nel bosco di castagni è subito ben contrassegnato da bollini rossi e in 5/10 minuti di cammino si arriva alla cima della parete. Da qui si hanno due alternative: scendere in doppia oppure prendere a sinistra il sentiero in discesa che costeggia la placconata per poi infine attraversare una breve ferrata sulla destra.

dalle Quarne sia da Quarna Sopra che da Quarna Sotto si raggiunge l’Alpe Camasca. Si prosegue sempre diritti per circa 1 km lungo la strada sterrata, passando di fianco a Cò di Stobi per poi giungere ad uno spiazzo chiuso da una sbarra e caratterizzato da cartelli che indicano sentieri per il Monte Croce, la Massa del Turlo e altre cime valsesiane. E’ la cosiddetta Bocchetta di Foglia.
Si parcheggia l’auto e ci s’incammina verso il Colle del Ranghetto; in circa un’ora e mezza di cammino in piano si arriva alle Forche.

da Arola arrivando da San Maurizio D’Opaglio in direzione Omegna, prendere a sinistra il bivio di Arola. Attraversare il piccolo paese e proseguire per la strada asfaltata, incontrando di tanto in tanto qualche tornante. Dopo circa 3 km si imbocca sulla destra una stradina sterrata con cartello di divieto di transito.
La strada inizia a salire e poco dopo sulla sinistra ci si imbatte nel primo alpeggio (Alpe Trevigno). Proseguire lo sterrato sassoso nel bosco di abeti fino a trovare un tratto asfaltato dove si riconoscono da lontano i due alpeggi di Previano e Sacchi.
Il percorso appena descritto è poco frequentato e non delle migliori condizioni; consigliamo quindi d’intraprendere il viaggio con un fuoristrada!

Materiale utilizzato
100 spit fix inox (10 mm)
11 catene per soste regolari a norma UIAA tra cui 2 con moschettone
3 catene d’acciao per ancoraggi
Gradini/maniglie per la ferrata
4 spazzette con spatola d’acciaio

Un grazie particolare al Club Alpino Italiano Sezione di Omegna per i contributi erogati.

Qui di seguito i nomi delle vie con i relativi gradi.

 

da destra a sinistra:

1) PANORAMA SU QUARNA  L1 NL  L2 NL
2) ASSASSINI  L1 NL  L2 NL
3) LA FESSURINA DELLA NINI  L1 NL  L2 NL
4) LO GNUF DEL BOSCO  5c
5) GAM  6b
6) SENZA PIETA'  NL

Chi ci è stato recentemente
"...è sicuramente stato fatto un grosso lavoro, compresa la traccia per scendere alla falesia. Il bosco che si attraversa per scendere, però non è di "castagni" - siamo intorno ai 1300 mt di quota - bensì, direi, di aunicce (ontani), con qualche fò (faggio).
Sulla falesia: certamente è stato fatto, ripeto, un grosso lavoro, ma c'è da dire che è ancora parecchio sporca, soprattutto in alto, e presenta le caratteristiche tipiche della roccia di questa zona. Dove è più articolata non si sa mai se gli appigli tengono o si staccano (e alcuni si sono staccati). Ho fatto due vie, la 1 e una non segnata a sx della 1, arrivando fino in cima con un tiro (40 mt). La 1 potrà essere sul 6b+ (fermo restando che essendo parecchio sporca in alto potrei anche esagerare) la seconda forse un pelo più facile, salvo che occorre salire attenti sullo strampiombino a metà, che è davvero un pò precario come qualità della roccia..."

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